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come si può produrre valore, davvero, intorno al patrimonio culturale digitalizzato? La risposta non è banale: i modelli sono molti e non mancano le sfide, come raccontiamo spesso in questa newsletter. Enrico Bertacchini, professore dell'Università di Torino che si occupa da tempo di questi temi, oggi fa una sintesi di quanto emerso nel corso di un interessante convegno sulle immagini dei beni culturali e sul loro riuso. L'evento si è svolto a Torino lo scorso mese e si può anche rivedere online.

Nella sezione consigli, invece, andiamo alla scoperta di Wikisource: la biblioteca wikimediana. Se non conosci il progetto, è normale. Ma sappi che potresti contribuire in maniera semplice a migliorarlo, anche rileggendo opere molto famose. In questo modo, tra le varie ricadute positive, potresti aiutare anche le persone non vedenti ad avere accesso in maniera più semplice ai testi.

Ti auguriamo di trovare la tua poesia preferita su Wikisource. E se non è già trascritta: inizia tu!

Il 20 ottobre scorso si è tenuto a Torino il workshop "Unlocking Value from Digital Collections: International Perspectives", che ha visto la partecipazione di esperti internazionali, tra cui Trilce Navarrete dell'Erasmus University Rotterdam, Simon Tanner del King's College e Matthias Sahli dell'Università di Neuchatel, coordinati dal sottoscritto. 

L'obiettivo del workshop è stato quello di promuovere una discussione sulle opportunità e gli ostacoli legati all'adozione di modelli di accesso e riuso delle collezioni digitali da parte delle istituzioni GLAMs (Galleries, Libraries, Archives, Museums) e raccogliere evidenze che possano contribuire al dibattito sulla valorizzazione del patrimonio culturale digitalizzato in Italia.

I tre contributi offerti nel workshop, pur da prospettive diverse, hanno evidenziato come l’apertura delle collezioni digitali dei musei possa rappresentare una opportunità per le istituzioni museali e la società.

Enrico Bertacchini

Immagine di Angelika Kauffman (dettaglio), Pubblico dominio, da Wikimedia Commons

Wikisource è una biblioteca digitale che contiene libri disponibili a tutti. I libri non sono solo scansionati e leggibili a video, ma sono anche interamente trascritti, in modo che il testo si possa copiare e incollare, ricercare più facilmente su internet e soprattutto collegare con dei link a Wikipedia e agli altri progetti Wikimedia. Tutto questo, come per tutti i progetti collaborativi, è possibile grazie al lavoro dei volontari – senza disdegnare l’aiuto della tecnologia.

Scopri come cominciare a contribuire a Wikisource, magari rileggendo I Canti di Leopardi o altre opere che non conosci.

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